Claudio De Albertis, presidente di ANCE, ha aperto i lavori del seminario, affermando che «sul piano finanziario una grande opportunità è rappresentata dalla clausola europea degli investimenti grazie alla quale l'Italia, con un aumento di spesa per 5,1 miliardi di euro, può attivare il cofinanziamento di programmi infrastrutturali per il valore di 11,3 miliardi. Ma per poterla cogliere - ha aggiunto - occorre dare prova di efficienza e di competitività del sistema Paese».
De Albertis si è soffermato in particolar modo sul fatto che i meccanismi di spesa delle pubbliche amministrazioni vanno disincrostati, che i progetti devono rispondere agli obiettivi di qualità e di efficienza di cui i territori hanno bisogno e le imprese devono cambiare il proprio approccio per realizzare prodotti capaci di rispondere alle esigenze dei cittadini.
Un altro argomento affrontato nel corso della conferenza è stato la Riforma del Codice Appalti, recentemente approvata dal Parlamento italiano.
De Albertis ha dichiarato che questa Riforma può rappresentare la vera svolta in termini di semplificazione, trasparenza e legalità, in un mercato che, soprattutto negli ultimi anni, è stato al centro del dibattito politico ed economico a causa dei numerosi scandali legati in particolar modo agli appalti pubblici.
Per raggiungere questo obiettivo, tuttavia, “è necessario un ultimo sforzo in chiave di chiarezza e di rispetto della concorrenza che deve valere per tutti: nessuno escluso. Bene quindi la riduzione delle norme e l'introduzione di una “soft regulation” affidata all'Anac. Attenzione, però, a che queste linee siano cogenti e che venga garantito un adeguato periodo transitorio in modo da assicurare un passaggio ordinato tra la vecchia e la nuova normativa”,
Secondo Ance, inoltre, non deve assolutamente esserci nessun ripensamento o passo indietro sulla tutela della concorrenza. Tra gli argomenti critici, il Presidente di ANCE elenca la norma che riguarda i criteri di aggiudicazione ed il fatto che, in tema di subappalti, “è necessario specificare che, con il pagamento diretto, il subappaltatore è l'unico responsabile”.
Nel corso del seminario ha preso la parola anche Raffaele Cantone, Presidente dell’ANAC, l’Associazione Nazionale Anticorruzione. Cantone ha dichiarato che si augura che entro la fine dell’estate la maggior parte delle linee guida del Codice Appalti siano pronte, aggiungendo che spera vivamente in un paio di mesi di regime transitorio: “Crediamo - ha spiegato - sia opportuno fare un brevissimo regime transitorio per consentirci di emettere le linee guida, in quanto serve un minimo di spazio per consentirci anche un confronto con stakeholder, imprese e operatori».
Ha aggiunto, inoltre, che l’ANAC ha recentemente mandato una nota alle Commissioni, chiedendo una norma transitoria che lasci in vigore il vecchio regolamento per non più di uno o due mesi.
A questa richiesta non si è fatta attendere la risposta del Ministro delle Infrastrutture Delrio, che, nonostante avesse già dato il via libera al nuovo Codice Appalti, ha dichiarato: «Il nostro obiettivo era di essere pronti per il 18 aprile», ma «se il presidente dell'ANAC chiede un mese di tempo in più per le linee guida, non c'è nessuna opposizione da parte nostra per una riforma così importante».